Alla scoperta di Dunfermline: antica capitale della Scozia e luogo di sepoltura di sovrani scozzesi

Non si sente parlare molto di Dunfermline e proprio per questo non sapevo cosa aspettarmi quando l’ho visitata in occasione del mio ultimo viaggio in Scozia. Ci sono arrivata in un pomeriggio di settembre da Saint Andrews, in autobus, e dopo aver lasciato il mio pesante zaino presso il deposito bagagli alla stazione dei bus (un servizio davvero comodo e utile) mi sono diretta verso il centro, che ho avuto alcune ore di tempo per esplorare prima di riprendere il treno con destinazione Edimburgo.

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Il nome Dunfermline deriva dal Gaelico Dun Fearam Linn che significa “il forte nella curva del fiume”, in riferimento al piccolo Tower Bun che scorre a poca distanza dalla cattedrale e quindi dal fulcro dell’antico villaggio.  La città, che fa parte della Regione del Fife, sorge in una zona collinare non lontana dal Firth of Forth e quindi di strada per i visitatori che, oggi come in passato, salgono verso Nord. La forte crescita che Dunfermline conobbe durante il Medioevo si deve non ad un Re, bensì ad una Regina! La Regina Margaret (Santa Margherita di Scozia, 1045-1093), moglie di Malcolm III  con il quale convolò a nozze nel 1070 proprio nella cittadina, amava così tanto questo luogo che vi fondò un’Abbazia Benedettina diventata in seguito l’odierna Cattedale, attorno alla quale si sviluppò piano piano Dunfermline che nel 1588 arrivò ad ottenere il titolo di Royal Burgh. La Scozia deve molto alla Regina Margherita: tra le altre cose, fece costruire la St.Margaret’s Chapel del Castello di Edimburgo, fece restaurare l’Abbazia di Iona e fondò un traghetto gratuito che attraversava il Firth of Forth (il Queen’s ferry, appunto) per i pellegrini che si recavano a Saint Andrews.

Gli edifici più importanti di Dunfermline sono senza dubbio l’Abbazia e l’adiacente Palazzo: oggi sembrano separati ma in passato facevano parte dell’ampio monastero benedettino che comprendeva, oltre alla chiesa, gli appartamenti dei monaci, il refettorio, un chiostro e una foresteria per i pellegrini. Venendo spesso occupata dai sovrani scozzesi venne in seguito denominata “Palace” ed era di fatto dove risiedeva la famiglia reale tanto che Dunfermline, per alcuni secoli, ricoprì il ruolo di Capitale Scozzese. Ecco una mappa che mostra la struttura della Dunfermline Abbey nel suo periodo di massimo sviluppo.

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L’antica Abbazia Benedettina  di Dunfermline (fonte)

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STORIA DELL’ABBAZIA

L’Abbazia di Dunfermline ebbe origine nel 1070 grazie alla Regina Margherita di Scozia che, come vi ho già detto poco fa, amava così tanto questo luogo da invitare un gruppo di moncaci di Canterbury a stabilirvisi e a creare la prima comunità religiosa benedettina in Scozia. Nel 1128 il figlio David I, in ricordo della madre, espanse la chiesa facendola diventare una vera e propria abbazia, consacrata nel 1150 ed ampliata nel 1249 per creare un santuario dedicato a Santa Margherita, canonizzata nel 1251. Supportati economicamente dalla Corona, i monaci continuarono a condurre una vita tranquilla all’interno dell’Abbazia fino al 1303, quando Edoardo d’Inghilterra invase la Scozia, piazzò la sua base nel monastero e quando se ne tornò a casa lo distrusse, risparmiando solo la chiesa. Robert the Bruce, nuovo Re di Scozia, contribuì alla ricostruzione dell’Abbazia ma i monaci cotinuarono a diminuire e il 1560, anno della Riforma Protestante Scozzese, segnò per sempre il declino della comunità religiosa. Nel 1590 la Regina Anna di Danimarca, moglie di Giacomo VI, decise di trasformare l’Abbazia in Residenza Reale ma tuttavia, con l’unione delle Corone avvenuta nel 1603, la corte si spostò in Inghilterra e il Palazzo non fu più utilizzato.

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Dunfermline Abbey

In passato la Chiesa dell’Abbazia di Dunfermline venne usata come luogo di sepoltura dei regnanti scozzesi: vi furono seppelliti 18 reali, di cui 7 Re tra i quali la stessa Margaret nel 1093. nel 1818, durante i lavori di costruzione della nuova chiesa, venne rinvenuto un corpo identificato come quello di Robert the Bruce: il sovrano scozzese fu infatti sepolto qui nel 1329 dopo che il suo cuore, chiuso in uno scrigno d’argento, venne portato in pellegrinaggio fino in Spagna (secondo le volontà del sovrano doveva arrivare in Terra Santa ma non vi arrivò mai) prima di essere definitivamente sepolto presso la Melrose Abbey, nella regione dei Borders. 560 anni dopo la sua morte, Re Robert venne nuovamente sepolto al centro della nuova chiesa e in suo onore venne posta la scritta King Robert the Bruce in cima alla torre della cattedrale.

OLD ABBEY CHURCH

La Abbey Church è di fatto divisa in due parti: la parte più nuova (new abbey church) è accessibile gratuitamente mentre per quella più antica (old abbey church) occorre munirsi di biglietto da acquistare al vicino Abbey Palace e che comprende anche la visita dello stesso. Entrando nella Old Abbey Church sembra proprio di fare un tuffo nel passato: la chiesa è divisa in tre navate separate da alti e grossi pilastri ed è fatta completamente di pietra, con le navate laterali sormontate da magnifici soffitti a volta mentre quella centrale, alta e contornata da grandi finestre, era in legno. La gente comune per assistere alla messa stava in questa parte della chiesa mentre tutto il resto dell’abbazia (dove si trova oggi la New Abbery Church) era riservato ai monaci: su quel pilastro che vedete nella navata centrale in una delle fotografie sottostanti si trovava un pannello di legno decorato (chiamato rood screen) che separava i monaci e la loro preghiera agli occhi dei fedeli. Molto belle anche le vetrate colorate, due delle quali raffigurano Margaret e Malcolm e Robert Bruce e William Wallace.

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L’interno della Old Abbey Church

NEW ABBEY CHURCH E LA TOMBA DI ROBERT THE BRUCE

La parte più nuova della chiesa fu costruita nel 1818 sui resti ormai semi distrutti di parte dell’antica cattedrale ed è tutt’ggi utilizzata per le celebrazioni religiose da aprile a settembre. Il punto focale di questa nuova chiesa è sicuramente la tomba di Robert Bruce, segnalata da una placca d’ottone decorata con un’immagine del Sovrano scozzese (qui potete leggere la sua storia) con indosso la sua armatura, le sue armi e la sua corona. Poco distante si trova anche il calco di gesso del teschio di Bruce, eseguito nel 1818. Ho dovuto aspettare circa un quarto d’ora per potermi avvicinare alla tomba: nella chiesa non c’era nessuno fuorchè una donna inginocchiata proprio davanti alla targa, che pregava in silenzio ma con fervore. E’ stata una scena molto toccante e non me la sono sentita di disturbare avvicinandomi per scattare qualche foto.

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La tomba di Robert Bruce

IL SEPOLCRO DI ST.MARGARET E IL CIMITERO

All’esterno della chiesa, proprio dietro all’altare, si trova il St.Margaret’s Shrine. Nel 1249 i resti dell’amata Regina Margaret vennero dissotterrati e riposizionati all’interno di una bara riccamente decorata con pietre preziose posta in una cappella costruita appositamente per la Santa e dove i pellegrini arrivavano in massa per chiedere perdono per i loro peccati e aiuto per guarire dalle loro malattie. Nel 1560, durante la Riforma Protestante, questo piccolo santuario dedicato a Margaret venne distrutto, così come la chiesa stessa: si dice che la testa di Santa Margherita venne donata alla Regina Mary Stuart mentre il corpo venne mandato dalla madre, Mary of Guise, in qualche santuario in Spagna (dove ancora resisteva la fede Cattolica).

DUNFERMLINE PALACE

Le strutture in rovina a fianco della Chiesa comprendono una serie di edifici riservati ai monaci (refettorio, cantine, cucine,…) e una foresteria che, venendo spesso occupata dai Reali Scozzesi in visita a Dunfermline, venne definita Palace, un vero e proprio Palazzo Reale. Proprio all’interno di questa struttura si trova la biglietteria di Historic Sotland dove è possibile acquistare il ticket di ingresso al Palazzo e alla parte più vecchia della Chiesa (l’entrata alla New Church, dove si trova la tomba di Bruce, è invece gratuita). Da qui potrete iniziare la vostra visita al Royal Palace, la parte che si trova più ad ovest e più in basso dell’intera abbazia.

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Il Dunfermline Palace visto da davanti alla chiesa: l’edificio principale è il refettorio mentre a destra, più in basso, si intravede il palazzo reale
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Anche qui vediamo il refettorio sulla sinistra (con la grande finestra ad arco) e il palazzo reale sulla destra, più in basso

Una foresteria esisteva alla Dunfermline Abbey già nel 1300 quando Edoardo I, nell’invadere la Scozia, vi si acquartierò per poi distruggere tutto, tranne la chiesa, quando tornò in Inghilterra: egli descrisse simpaticamente Dunfermline come “un covo di ladri”. Il Palazzo venne ricostruito, distrutto e nuovamente ricostruito nel corso dei secoli: vi nacquero David II nel 1323, James I nel 1394 e James IV, James V e Mary Stuart lo visitarono durante i rispettivi regni. Nel 1587, quando i monaci lasciarono l’abbazia, la Regina Anna di Danimarca (moglie di Giacomo VI) lo restaurò completamente e ne costruì una nuova parte, rimossa nel 1797, dove ora si trova l’entrata al Pittencrieff Park: era un palazzo enorme, moderno e disponeva di moltissime stanze e addirittura di un campo da tennis! Due dei tre figli di Anna e James, Carlo I (ultimo monarca ad essere nato in Scozia) e Elisabetta di Boemia, nacquero a Dunfermline ma quando James divenne Re d’Inghilterra egli e la moglie dovettero lasciare il Palazzo per trasferirsi alla Corte di Londra. Il Palazzo, da quel momento, fu usato raramente e nel 1708 era già in stato di rovina.

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Vista dall’alto dei resti del Dunfermline Palace

Oggi non rimangono che rovine, ma ai tempi di Anna di Danimarca il Palazzo era davvero magnifico: le pareti interne erano ricopertea di pannelli di legno, colorati arazzi rrallegravano le stanze e, quando i sovrani occupavano il palazzo, si portavano appresso mobili e suppellettili. Tra il palazzo e l’ex refettorio si trova una stanza con un magnifico tetto a volta che fungeva da cantina e magazzino per il cibo. Tornate verso la biglietteria e scendete gli scalini che vi condurranno ad una stanza dove sono conservate alcune pietre scolpite rinvenute in loco. Uscite dalla biglietteria e, attraverso una scala a chiocciola alla vostra sinistra (dietro una porta di legno), scendete nel refettorio.

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Un bellissimo soffitto a volta all’interno del Dunfermline Palace

Tra la chiesa e il refettorio, dove oggi c’è il cimitero, si trovava il chiostro, un giardino quadrato racchiuso da altri edifici dove i monaci vivevano e lavoravano,  e dove venivano coltivate erbe, fiori ed ortaggi. Nel refettorio i monaci consumavano il loro pasto (esclusivamente vegetariano e rigorosamente in silenzio – si usavano dei segni per comunicare) due volte al giorno. Alla base di questo lungo edificio, dove oggi i turisti camminano, si trovavano cantine e magazzini dove il cibo e il vino venivano tenuti al fresco; al piano superiore c’era la sala da pranzo decorata con la magnifica finestra lavorata che si può tutt’oggi ammirare.

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Vista dall’alto del refettorio
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Vista della grande finestra del refettorio dalla base dell’edificio

ABBOT HOUSE

Impossibile non notare la sgargiante casetta rosa che si trova a fianco del cimitero che circonda l’Abbazia: si tratta della Abbot House ed è uno degli edifici più antichi di tutta la città, in passato proprietà del Commendatore dell’Abbazia. Risale probabilmente a prima del XVI secolo ed al suo interno era ospitato un centro culturale che purtroppo è stato chiuso nel 2015. Pare che all’interno dell’edificio vaghi il fantasma di un monaco del quale si sentono i fruscii dei passi e della tunica sulle cale principali. Molto bello, su Maygate, l’elaborato cancello dell’edificio che reca l’immagine dell’Unicorno simbolo della Scozia. A fianco alla Abbot House si trova la Dunfermline Carnagie Library & Galleries, una biblioteca che ospita anche delle mostre e dalla quale si gode di un’ottima vista sulla cattedrale. Mi è molto dispiaciuto trovarla chiusa durante la mia visita!

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La Abbot House vista dal cimitero della chiesa. Sulla destra si intravede la Carnagie Library.

PITTENCRIEFF PARK

Accanto all’abbazia si trova uno dei parchi più belli che io abbia mai visitato: è il Pittencrieff Park, un parco pubblico fondato nel 1903 dal filantropo Andrew Carnegie (ve ne parlerò tra poco) e che è davvero unico nel suo genere. Accanto ad ampi spazi verdi ed aiuole fiorite si trovano infatti angoli selvaggi e boscosi, c’è addirittura un piccolo glen con un torrente che ci scorre in fondo! Sembra davvero di andare all’esplorazione di una foresta, di un luogo remoto e misterioso!

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Ampi viali all’interno del parco
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Il sentiero che scende verso la pagoda e il “glen”

Tra quello che sono riuscita a vedere – il parco è davvero enorme e mi ci sarebbero voluta mezza giornata per esplorarlo tutto a dovere – vi consiglio di non perdervi una passeggiata nei Laird’s Garden, proprio di fronte alle serre (glasshouses) che putroppo io ho trovato chiuse. E’ un bellissimo giardino ricco di piante e fiori, bellissima anche durante la stagione autunnale. Poco prima delle serre si trova la Pittencrieff House, costruita nel XV secolo e un tempo residenza privata circondata da una enorme tenuta. Oggi ospita un museo sulla storia e la geologia del parco.

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Laird’s Gardens
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Laird’s garden con le serre sullo sfondo e, a sinistra in color arancione la Pittencrieff House.

Da non perdere è anche il giardino roccioso e il padiglione giapponese, probabilmente la parte che ho prefeirto per la bellezza selvaggia e per i colori infuocati. Questo giardino fu creato nel 1950 mentre il chioschetto dallo stile giapponese risale al 1906 ed è tutto un susseguirsi di scalini scavati nella roccia e stretti sentieri nascosti tra la vegetazione.

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Il chioschetto all’interno del Giardino Giapponese

E cosa dire dei simpatici abitanti del parco? Si vedono scoiattoli ovunque ma se siete fortunati potreste avvistare anche i pavoni! Anche la vista sulla vicina cattedrale è davvero niente male! Sul sito ufficiale del parco trovare maggiori informazioni sulle passeggiate da fare e sugli orari di apertura delle serre e della Pittencrieff House.

ANDREW CARNEGIE BIRTHPLACE MUSEUM

Di questo luogo posso ahimè segnalarvi solo l’esistenza perchè, presa dalle bellezze di Pittencrieff Park, sono arrivata proprio mentre stavano chiudendo! Andrew Carnegie è il filantropo che acquistò e successivamente donò il Pittencrieff Park ai cittadini di Dunfermline: egli nacque proprio nella cittadina scozzese nel 1835 e, ancora giovanissimo, emigrò in America dove grazie al suo talento negli affari riuscì a fondare una sua società siderurgica divenendo in poco tempo uno degli uomini più ricchi al mondo. Andrew Carnagie è ricordato soprattutto per la sua generosità nel compiere opere di bene: egli donò ben 350 milioni di dollari per opere filantropiche, 59 milioni furono usati per finanziare o cofinanziare la costruzione di ben 2.509 biblioteche, sponsorizzò musei, università e fondazioni. A Dunfermline, sua città natale, si può visitare la casa in cui trascorse i primi anni della sua infanzia che è oggi diventata un museo sulla sua vita, l’Andrew Carnagie Birthplace Museum.

Andrew Carnagie Birthplace Museum
Il luogo di nascita e museo sulla vita di Andrew Carnagie

Come raggiungere Dunfermline da Edimburgo:

  • In auto, in circa 40 minuti
  • In treno, con un viaggio diretto di circa 40 minuti
  • In autobus, con il Megabus M91 (info qui) oppure con lo Stagecoach x55 in circa un’ora

14 pensieri riguardo “Alla scoperta di Dunfermline: antica capitale della Scozia e luogo di sepoltura di sovrani scozzesi

  1. Che meraviglia! Io ogni volta resto affascinata dai tuoi racconti! Totalmente! Mi scuserai…ma una cosa devo chiedertela…come fai ad avere tutte queste informazioni approfondite sui luoghi che visiti, storie, leggende?! Leggi libri, guardi documentari, parli con la gente locale?! Io ti ammiro tantissimo perché vorrei avere la tua capacità esplicativa 🤩 posso solo complimentarmi e ringraziarti ❤️

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    1. ma grazie Florinda, davvero!!! Di solito mi documento un sacco prima di partire, in modo da arrivare informata e sapere per filo e per segno cosa accadde nel luogo che mi appresto a visitare. Lo faccio qui su internet, ci sono moltissimi siti dedicati alla Scozia completi ed interessanti. Il mio preferito è Undiscovered Scotland, si trova di tutto! 🙂

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  2. Non c’è nulla da fare, quella anglosassone (e quella scozzese in particolar modo) è una cultura troppo affascinante, dalle architetture alla storia…dai cieli grigi fino all’ultimo filo d’erba! Sarà anche colpa di romanzi e film ma a volte vorrei fare un biglietto sola andata per quei posti! 😉 Buon inizio settimana Bea! 🙂

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    1. Ciao Daniela!! Eh, a chi lo dici 😛 Quante cose vorrei fare, quante città vorrei visitare, quante Nazioni esplorare all’infuori della Scozia e del Regno Unito in generale? Eppure eccomi, sempre lassù, incapace di resistere alla chiamata della Scozia 😛 Buona settimana a te, un abbraccio!

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